Determinazione della composizione corporea

sabato 26 novembre 2011

“Tesoro, salviamo i ragazzi”: un programma da VIETARE!

Nella prima puntata del format ”Tesoro, salviamo i ragazzi” - un  docu-reality sull'alimentazione dei ragazzi - la famiglia Grazioli, con l’aiuto dello  staff di Marco Bianchi, in sole due settimane dovrà correggere le abitudini alimentari e lo stile di vita della piccola Neris.
La bimba, abbastanza in sovrappeso, si dovrà “adattare” in così poco tempo, e per di più sotto ai riflettori SKY, ad un nuovo regime alimentare ben diverso dalle sue abitudini quotidiane e senza nessun sostegno di carattere psicologico, a parte un breve e superficiale contatto iniziale solo per stabilire, per il pubblico pagante, il carattere della bambina - non certo per programmargli un sostegno in aiuto del così difficile percorso che sta per affrontare -.
Ad occhi più esperti la famiglia si rivela, come quasi sempre in questi casi, alla base del problema che spinge la piccola Neris ad alimentarsi eccessivamente rispetto al suo fabbisogno.
Entrambi i genitori, per esigenze lavorative, sono costretti a non occuparsi della figlia per tutta la settimana. La bambina, quindi, dopo la scuola viene accudita dal nonno.
Questo, naturalmente, un po’ per amore e un po’ per quieto vivere, la vizia: gli prepara i manicaretti più gustosi e gli lascia fare ciò che vuole, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione e Neris, dopo aver fatto i compiti, passa quasi tutti i suoi pomeriggi davanti alla televisione smangiucchiando.
Probabilmente, anche se i genitori non hanno colpe, non c’è solo la noia alla base di questa iperalimentazione ma anche una velata sensazione di solitudine emotiva, di vuoto interiore, di abbandono che lei cerca di colmare mangiando.
Anche la frequentazione della piscina da un po’ di tempo è stata abbandonata sempre per cause di mancanza di tempo da parte della famiglia, che non ha neanche la possibilità di accompagnare spesso Neris al parco o a fare qualche altra attività fisica sporadica all’aria aperta. Neris quindi continua ad aumentare di peso.
Entrambi i genitori sono obesi, per cui sarebbero i primi a necessitare di un radicale cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita; invece, entrambi, all’inizio (almeno da copione che comunque certo non fa bene alla psicoemotività di Neris) dimostrano un “naturale” disgusto verso il nuovo regime alimentare prescritto per la figlia che anche loro devono adottare.
La piccola passa così, da un giorno all’altro, dalla porzione abbondante di lasagna ben condita ad una porzione adatta alla sua età di ricotta di mucca, cavolfiori e fagiolini bolliti conditi olio e limone…un passaggio traumatico ma che fa tanta “audience”!! Con mamma che insiste malgrado le lacrime della bambina e che esasperata – non tanto per la figlia che non vuole mangiare, quanto per l’esposizione a pubblica gogna televisiva – tenta in tutti i modi di farle proseguire il pasto insipido e ben poco stimolante anche a livello di presentazione.
Non solo: il padre aderendo al copione proposto dalla regia, viene spinto anche a deridere i nuovi gusti imposti alla figlia… uno scempio psicologico.
Ma perché passare da un menù ipercalorico ad un pasto da reparto ospedaliero?
Sempre per esigenze di programma!
E si, perché il giorno dopo la mamma viene istruita sul come fare la spesa, cosa preparare i piatti espressamente per la figlia e come cucinarli: il cibo si fa almeno più invitante.
Se si fosse adottato un programma di dimagrimento “normale”, per dimezzare le calorie della colazione di Neris  - tazza di latte e cacao o panino con il salame -  invece che passare subitaneamente al latte di mandorle e riso soffiato o fetta di dolce con farina di riso e succo di mela, ce ne sarebbero stati tanti di alimenti sostitutivi che non  avrebbero sconvolto più di tanto le abitudini di Neris e non l’avrebbero fatta sentire malata o addirittura marziana.
E anche per la mamma: se non aveva mai avuto tempo per portare la figlia al parco, pensate se a fine programma potrà sobbarcarsi l’onere di cucinare questi manicaretti di stile macrobiotico per la suo figliola…
E’ vero che in Italia un bambino su quattro è obeso ed è anche vero che si deve cercare il più possibile di sensibilizzare le famiglie dei ragazzi a rischio, ma questo programma è inutile,  perché il messaggio positivo che vorrebbe lanciare non è praticamente applicabile allo stile di vita quotidiano della maggior parte di chi lo segue.
E’ un programma che nuoce alle persone che, per i tanti motivi che possiamo immaginare, vengono spinti a parteciparvi , ma soprattutto è altamente dannoso ai bambini che di volta in volta vengono messi in prima serata a fare audience.
E  questo è il vero e proprio dramma che dovrebbe essere fermato.
(Roberta Fianchini, Dietista)

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